Scrivere i fatti, scrivere le emozioni – parte 1
Biblioteca Civica di verona, 9 novembre 2022
Formatori: Emanuele Delmiglio e Toti Naspri
Obiettivi dell’incontro:
• Osservare come ogni persona visualizzi immagini differenti e percepisca emozioni diverse alla lettura di un testo (e di fronte ad avvenimenti reali)
• Rilevare la differenza tra un testo giornalistico (obiettivo) e narrativo (soggettivo, emozionale)
Descrizione attività:
Nella prima parte dell’incontro abbiamo letto un breve testo dalla dispensa opportunamente preparata. Si trattava di alcune righe di Stephen King tratte dal libro Che cos’è la scrittura, che ben si adattavano all’obiettivo 1, cioè dimostrare che ogni lettore recepisce un testo in modo diverso.
Dopo la lettura abbiamo analizzato insieme il concetto riportandolo alle esperienze dei ragazzi. La discussione è stata molto interessante.
Poi abbiamo analizzato come si può scrivere lo stesso testo sottolineando emozioni diverse.
Il brano in questione era l’incipit del libro Alice nel paese delle meraviglie.
Alla lettura delle diverse interpretazioni, i ragazzi hanno manifestato interesse e curiosità.
In seguito abbiamo chiesto quale delle delle versioni fosse piaciuta di più e i ragazzi si sono profusi nel descrivere le rispettive scelte.
Per ultimo abbiamo letto l’epilogo del romanzo Il Corsaro Nero di Emilio Salgari, per rilevare l’esistenza di emozioni contrastanti nel protagonista. Naturalmente la lettura è stata contestualizzata.
La reazione dei ragazzi è stata molto sentita. Hanno discusso sui valori estrinsecati nel testo e hanno messo in discussione la scelta del corsaro. Una delle ragazze ha sentenziato: “Io non leggerò mai questo libro!”.
Risultati: i ragazzi hanno mostrato di aver compreso gli obiettivi dell’incontro e hanno accolto favorevolmente l’esperienza.
Verifica e valutazione:
La verifica della comprensione è avvenuta tramite colloquio con i singoli partecipanti e tramite la risposta a quesiti nel merito.
Nota di metodo: seguendo la filosofia che ci ha sempre guidati:
• lasciamo molto spazio ai ragazzi in modo che possano esprimere le proprie idee, sensazioni, emozioni, raccontare come si sentono, parlare di eventi che in quel momento ricordano e di aspettative per il futuro.
• andiamo incontro alle capacità dei ragazzi. A soggetti con difficoltà comunicative, ad esempio, chiediamo poco di parlare o scrivere, limitandoci a stimolare la produzione di disegni.